...
Considerate se questa è una donna
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
...
Primo Levi, Se questo e un uomo; la tregua, Torino, Einaudi
PER
IDA. NON CREDO NELLA SALVEZZA DEI CARNEFICI
Non
credo nella salvezza dei carnefici
bensì
nella logica del campo.
Non
ho trovato negli anni
motivazioni
che mi placassero
né quello
che ho perso
qualcuno
può restituirmelo.
La rabbia
è inane
il
dolore mescolato
al
caos della distruzione.
Smistare
montagne di vestiti
oggetti
cibo valigie occhiali scarpe
per due
anni
ti
dà l’esatta identità dello sterminio.
Meglio
per voi
che
non capirete mai
poiché
quello che racconto
non è
che l’ombra di quello che è stato.
Meglio
per voi.
Non credo
non credo non credo,
tanto
meno alla salvezza di chi si è salvato.
Il mio
tempo è fermo
mangio,
però
e mi
concentro sui trenta passaggi
per glassare
le castagne.
Anna Segre
Poteva accadere.
Doveva accadere.
E’ accaduto prima. Dopo.
Più vicino. Più lontano.
E’accaduto non a te.
Ti sei salvato perché eri il primo.
Ti sei salvato perché eri l’ultimo.
Perché da solo. Perché la gente.
Perché a sinistra. Perché a destra.
Perché la pioggia. Perché un’ombra.
Perché splendeva il sole.
Per fortuna là c’era un bosco.
Per fortuna non c’erano alberi.
Per fortuna una rotaia, un gancio, una trave, un freno,
un telaio, una curva, un millimetro, un secondo.
Per fortuna sull’acqua galleggiava un rasoio.
In seguito a, poiché, eppure, malgrado.
Che sarebbe accaduto se una mano, una gamba,
a un passo, a un pelo
da una coincidenza.
Dunque ci sei? Dritto dall’animo ancora socchiuso?
La rete aveva solo un buco, e tu proprio da lì? Non c’è fine al mio stupore, al mio tacerlo.
Ascolta
come mi batte forte il tuo cuore.
Wislawa Szymborska
È
di qualche tempo fa la pubblicazione sul quotidiano La Stampa di una lettera
inedita di Primo Levi a una bambina allora di 11 anni, Monica Perosino.
La
bimba,
dopo aver seguito la lezione su Primo Levi ed aver letto la poesia
"Se questo è un uomo" che fa da introduzione al libro, scrisse una
lettera a Levi, chiedendogli "Perché nessuno ha fermato l'orrore?, i
Tedeschi erano cattivi?". Lettera alla quale Levi rispose così:
"Piuttosto
che di crudeltà, accuserei i tedeschi di allora di egoismo, di indifferenza, e
soprattutto di ignoranza volontaria, perché chi voleva veramente conoscere la
verità poteva conoscerla, e farla conoscere, anche senza correre eccessivi
rischi".
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