La locandiera è
incentrata sulla figura di Mirandolina , padrona di
locanda a Firenze , che "con le
sue buone grazie, col suo spirito, vince, anche senza volerlo, il cuore di
quanti alloggiano in casa sua". Già due di tre forestieri che si
trovano nella sua locanda sono innamorati di lei; ma il terzo, il Cavaliere di
Ripafratta , burbero e odiatore delle donne e delle loro frivolezze,
mostra di spregiarla e deride i compagni. Punta sul vivo, Mirandolina decide di
farlo innamorare, e vi riesce con intelligenza e astuzia finissime. Finge
d’essere come lui nemica di quella ridicola sciocchezza che è l’amore, gli
offre un’amicizia fra spiriti liberi e superiori. E l’ingenuo cavaliere
casca nella rete, ammira quella donna singolare, è lusingato nel suo amor
proprio dalla stima di lei; in breve, se ne innamora.
"Ecco
Mirandolina al colmo della
gioia; ma la sua vendetta non è per anco intera: ella si propone di vederlo ai
suoi piedi; vi riesce e allora lo tormenta, lo affligge, lo riduce alla
disperazione, e finisce per sposare, sotto gli occhi del cavaliere, un uomo
della sua stessa condizione, al quale da tempo si era promessa".
Mirandolina riassume in sé
il fascino, la gentilezza, la grazia femminile. Anche l’astuzia e la seduzione;
e più tardi, a freddo, il Goldoni tentò di
giustificare moralisticamente la sua commedia, dicendo di averla scritta per
aiutare gli uomini a non incappare nelle reti delle seduttrici. Ma in realtà le
arti di Mirandolina non sono volte
a fini immorali, restano un gioco avvincente e difficile, a volte pericoloso,
ma pur sempre luminoso e gaio. È una giovane donna, onesta e positiva, che deve
far prosperare la sua locanda, lavorare, non perdersi dietro a seducenti
fantasmi. Il padre, morendo, l’ha destinata in sposa ad un suo cameriere, che
è, e sarà, suo compagno di lavoro. Ella tuttavia ama, ora, essere ammirata,
corteggiata, vuol godere fino in fondo la gioia d’esser giovane, bella, vivere
la ridente e pur sempre breve avventura della sua giovinezza, di cui in fondo,
questo giorno che la commedia rappresenta costituisce l’addio. Dopo, sposerà Fabrizio , rientrerà nella
comune vita borghese, sarà una savia locandiera, precisa nell’esercizio del suo
mestiere. Ma per ora è una dea, attorno alla quale, come in una danza
vorticosa, turbina una vicenda di galanteria, d’amore, di passione, un’amorosa
guerra nella quale il Goldoni rivive
nostalgicamente la sua giovinezza. Mirandolina è
la servetta tradizionale dell’antica commedia, la donna briosa e
spiritosa, ma è, al tempo stesso, ostessa e padrona, determinata dalla sua
educazione e dalla sua condizione sociale; ha, cioè, un’individualità
originale.
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