Citazione

L'insegnamento non può fermarsi alle ore di lezioni in classe.

Compito del docente è quello di accompagnare gli allievi nella formazione della persona e ciò può essere possibile solo in un tempo dilatato, per un'educazione permanente (C.C.E., 2001).

Il concetto di educazione permanente indica che si apprende in differenti contesti formali, informali, e non formali: non solo a scuola, ma anche nella rete web.

venerdì 19 giugno 2015

L’ENFASI DEL NON DETTO: LA PRETERIZIONE

Edoardo Sanguineti, Codicillo, 1982

E non ti nascondo
Quelle infinite complicazioni simboliche che non ti rivelo.

Non vi starò a dire che cos’è la preterizione. Non vi starò a spiegare che si tratta di una figura retorica – usata forse più nella prosa e nei discorsi che nella poesia – che finge di non dire una cosa che invece dice. Uno dichiara che non parlerà di un argomento e, nel dichiararlo, espone per sommi capi la materia di cui vuole tacere, la cita e la sviluppa brevemente. In pratica, nella preterizione, si dichiara di non voler parlare della cosa di cui si parla.

I vuoti del discorso

Insomma si dice senza dire, o meglio, si finge di non voler dire. È come quando, discutendo con qualcuno, gli si urla in faccia «Hai fatto questo, per non dire di quest’altro!»; oppure come quando si racconta a qualcun altro, con meraviglia, di una grande esperienza che si è vissuta: «Non ti dico poi che cosa è stato…». Non lo si dice del tutto eppure, proprio in virtù di questa reticenza, di questa omissione, si dà grande enfasi alla cosa che si finge di voler nascondere. Sarà poi chi ci ascolta o ci legge a riempire i vuoti del nostro discorso. Ma è proprio questo il grande potere della finta omissione: mette una pulce nell’orecchio, desta l’attenzione e comanda a chi ci sta di fronte di ragionare sul non detto.

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