Edoardo
Sanguineti, Codicillo, 1982
E
non ti nascondo
Quelle
infinite complicazioni simboliche che non ti rivelo.
Non
vi starò a dire che cos’è la preterizione. Non vi starò a spiegare che si
tratta di una figura retorica – usata forse più nella prosa e nei discorsi che
nella poesia – che finge di non dire una cosa che invece dice. Uno dichiara che
non parlerà di un argomento e, nel dichiararlo, espone per sommi capi la
materia di cui vuole tacere, la cita e la sviluppa brevemente. In pratica,
nella preterizione, si dichiara di non voler parlare della cosa di cui si
parla.
I
vuoti del discorso
Insomma
si dice senza dire, o meglio, si finge di non voler dire. È come quando,
discutendo con qualcuno, gli si urla in faccia «Hai fatto questo, per non dire
di quest’altro!»; oppure come quando si racconta a qualcun altro, con
meraviglia, di una grande esperienza che si è vissuta: «Non ti dico poi che
cosa è stato…». Non lo si dice del tutto eppure, proprio in virtù di questa
reticenza, di questa omissione, si dà grande enfasi alla cosa che si finge di
voler nascondere. Sarà poi chi ci ascolta o ci legge a riempire i vuoti del
nostro discorso. Ma è proprio questo il grande potere della finta omissione:
mette una pulce nell’orecchio, desta l’attenzione e comanda a chi ci sta di
fronte di ragionare sul non detto.
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