Dopo la caduta
dell'Impero Romano d'Occidente nel 476 d.C. l'antica unità linguistica
dell'Europa venne meno e il latino, che fino ad allora aveva accomunato gran
parte delle regioni occidentali, si frantumò in una pluralità di lingue dette
"volgari", perché parlate dal "volgo" (il popolo non
istruito). In realtà già nella tarda antichità il latino parlato dalla
popolazione aveva subìto un processo di regionalizzazione, differenziandosi
nella pronuncia e nella morfologia da zona a zona, per cui quando il fattore di
unificazione politica rappresentato dall'Impero decadde fu naturale che le
varie forme di latino "regionale" accentuassero la loro diversità,
dando origine a delle parlate nettamente diverse. Questi volgari sono oggi
definiti "neolatini" o "romanzi" e i più importanti nel
Medioevo furono l'italiano (in realtà un insieme di molti linguaggi,
diversi da città a città), la lingua d'oïl (parlata nella Francia del
Nord), la lingua d'oc o provenzale (Francia del Sud), il castigliano,
il gallego-portoghese (Penisola Iberica), il rumeno. Il
latino non esisteva più come lingua parlata in modo naturale, ma sopravviveva
come lingua scritta e nella cosiddetta letteratura latina medievale (o
mediolatina), ovvero l'insieme di testi prodotti dalla Chiesa occidentale e di
argomento prettamente religioso e filosofico. Tale letteratura si distingueva
da quella classica di Roma antica e proseguì sino almeno al XV sec.,
affiancandosi alla letteratura volgare e venendo infine soppiantata dalla
cultura umanistica, che tentava di restaurare il latino classico dei tempi di
Cicerone e Virgilio (il latino medievale era infatti alqualto diverso nella
morfologia e nel lessico). La letteratura mediolatina aveva carattere europeo,
in quanto accomunava gli ecclesiastici di tutto il continente che erano in
grado di capirsi scrivendo e parlando all'occorrenza in latino, mentre essi
parlavano normalmente il volgare nell'uso quotidiano; essa esprimeva i valori
della Chiesa e non era legata a nessun popolo in particolare, essendo in realtà
la letteratura del "popolo di Dio".
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