Citazione

L'insegnamento non può fermarsi alle ore di lezioni in classe.

Compito del docente è quello di accompagnare gli allievi nella formazione della persona e ciò può essere possibile solo in un tempo dilatato, per un'educazione permanente (C.C.E., 2001).

Il concetto di educazione permanente indica che si apprende in differenti contesti formali, informali, e non formali: non solo a scuola, ma anche nella rete web.

lunedì 26 ottobre 2015

LE LINGUE NEOLATINE IN EUROPA




Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente nel 476 d.C. l'antica unità linguistica dell'Europa venne meno e il latino, che fino ad allora aveva accomunato gran parte delle regioni occidentali, si frantumò in una pluralità di lingue dette "volgari", perché parlate dal "volgo" (il popolo non istruito). In realtà già nella tarda antichità il latino parlato dalla popolazione aveva subìto un processo di regionalizzazione, differenziandosi nella pronuncia e nella morfologia da zona a zona, per cui quando il fattore di unificazione politica rappresentato dall'Impero decadde fu naturale che le varie forme di latino "regionale" accentuassero la loro diversità, dando origine a delle parlate nettamente diverse. Questi volgari sono oggi definiti "neolatini" o "romanzi" e i più importanti nel Medioevo furono l'italiano (in realtà un insieme di molti linguaggi, diversi da città a città), la lingua d'oïl (parlata nella Francia del Nord), la lingua d'oc o provenzale (Francia del Sud), il castigliano, il gallego-portoghese (Penisola Iberica), il rumeno. Il latino non esisteva più come lingua parlata in modo naturale, ma sopravviveva come lingua scritta e nella cosiddetta letteratura latina medievale (o mediolatina), ovvero l'insieme di testi prodotti dalla Chiesa occidentale e di argomento prettamente religioso e filosofico. Tale letteratura si distingueva da quella classica di Roma antica e proseguì sino almeno al XV sec., affiancandosi alla letteratura volgare e venendo infine soppiantata dalla cultura umanistica, che tentava di restaurare il latino classico dei tempi di Cicerone e Virgilio (il latino medievale era infatti alqualto diverso nella morfologia e nel lessico). La letteratura mediolatina aveva carattere europeo, in quanto accomunava gli ecclesiastici di tutto il continente che erano in grado di capirsi scrivendo e parlando all'occorrenza in latino, mentre essi parlavano normalmente il volgare nell'uso quotidiano; essa esprimeva i valori della Chiesa e non era legata a nessun popolo in particolare, essendo in realtà la letteratura del "popolo di Dio".

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