AMBITO ARTISTICO-LETTERARIO
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Sviluppa
l’argomento scelto o in forma di “saggio breve” o di “articolo di giornale”,
utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti
e i dati forniti.
Se scegli
la forma del “saggio breve”, argomenta la tua trattazione, anche con opportuni
riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio.
Premetti
al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.
Se scegli
la forma dell’“articolo di giornale”, indica il titolo dell’articolo e il tipo
di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato.
Per
entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio
protocollo.
Ma, [es]sendo l’intento mio scrivere cosa utile a chi la intende, mi è parso più conveniente andare dietro alla verità effettuale della cosa, che alla immaginazione di essa. E molti si sono immaginati repubbliche e principati che non si sono mai visti né conosciuti essere in vero; perché [...] colui che lascia quello che si fa per quello che si dovrebbe fare, impara più tosto la rovina che la perservazione sua. - Il Principe, capitolo XV
Nasce da
questo una disputa: s’elli è meglio essere amato che temuto, o e converso.
Rispondesi che si vorrebbe essere l’uno e l’altro; ma perché elli è difficile
accozzarli insieme, è molto più sicuro essere temuto che amato, quando si abbia
a mancare dell’uno de’ dua […] Debbe non di manco el principe farsi temere in
modo, che, se non acquista lo amore, che fugga l’odio; perché può molto bene
stare insieme esser temuto e non odiato. - Il Principe, capitolo XVII
Era tenuto
Cesare Borgia crudele; non di manco quella sua crudeltà aveva racconcia la
Romagna, unitola, ridottola in pace et in fede. Il che se si considerrà bene,
si vedrà quello essere stato molto più pietoso che il populo fiorentino, il
quale, per fuggire el nome del crudele, lasciò destruggere Pistoia. - Il Principe, capitolo XVII
Sendo
adunque, uno principe necessitato sapere bene usare la bestia, debbe di quelle
pigliare la golpe e il lione; perché il lione non si defende da’ lacci, la
golpe non si difende da’ lupi. Bisogna, adunque, essere golpe a conoscere e’
lacci, e lione a sbigottire e’ lupi. [...] E, se li uomini fussino tutti buoni,
questo precetto non sarebbe buono; ma perché sono tristi, e non la
osservarebbano a te, tu etiam non l’hai ad osservare a loro. - Il Principe, capitolo XVIII
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