I bambini e i ragazzi di oggi vivono in un
mondo diverso da quello di alcuni decenni fa. Sebbene la Tv non sia la sola causa di
questo cambiamento, essa ha però un ruolo rilevante nella vita quotidiana.
Ovviamente la televisione in sé non è né
buona né cattiva, è l’uso che ne fa il fattore determinante. Se usata bene
informa, trasmette conoscenze, diverte, è una forma di linguaggio ricca e
complessa, fornisce modelli di comportamento sociale, facilita la comprensione
della lingua, è uno strumento di democrazia. Può essere utile in particolari
situazioni, come telescuola negli ospedali, di recente istituzione.
Però sempre più spesso non viene usata solo a
questi fini, ma in modo strumentale, ossia con obiettivi commerciali e politici.…
È quindi un discorso di qualità, di quantità,
di potere e anche di età: bisogna sapere chi la usa, perché e con quali fini.
Su bambini e ragazzi, la Tv, se guardata in modo
indiscriminato e se genera dipendenza, può avere degli effetti negativi.
Uno è quello che riguarda la violenza
e di cui spesso si è parlato anche sui quotidiani.
Esistono studi che dimostrano che la violenza
vista in Tv può produrre degli effetti sugli spettatori, soprattutto i più
giovani- spaventa, desensibilizza, induce comportamenti aggressivi, in quanto i
bambini e i ragazzi imitano dei “copioni”che ritengono di prestigio o vincenti.
Ovviamente esistono molte violenze nel mondo
reale che i media registrano e raccontano…tuttavia esiste un effetto
amplificazione del mezzo televisivo legato alle sue caratteristiche
strutturali …ed esiste anche una produzione autonome di violenza da parte del
medium televisivo che per fare audience…deve suscitare emozioni, e naturalmente
le emozioni più forti e immediate, quelle a effetto sicuro, che non richiedono
grande impegno da parte dei registi e degli operatori, sono quelle suscitate
dal sesso e dalla violenza….
(tratto da L’ ha detto la Tv! E allora? Di Anna
Oliviero Ferrarsi, a cura del Coordinamento Genitori Democratici “Loris
Malaguzzi”, ed. Gruppo Abele, Torino,1996)
Tv- Sono una scatola, ma una scatola
aperta, spalancata sul mondo. Senza di me tu saresti chiuso nel tuo piccolo
guscio, estraneo alle vicende del mondo che io ti porto a casa.
Quello
che dici è esatto…ci hai portato la guerra… e ci hai permesso di toccare con
mano i traguardi straordinari raggiunti
dalla ricerca scientifica e tecnologica in fatto di armamenti e al tempo stesso
l’assurdità di mettere questa intelligenza al servizio della distruzione. Ci
hai portato in casa anche l’instancabile appello del Papa alla pace. Ogni
giorno si fai partecipare del respiro stesso del mondo…
Tv-Fin qui hai preso tu l’iniziativa del
dialogo. Ora vorrei farti io una domanda: perché ti “accanisci” tanto contro di
me?Tu mi attribuisci un ruolo sproporzionato alle mie risorse.
È vero che io in-formo, plasmo la mentalità e
il costume, ma è altrettanto vero che io rifletto i valori, le attese, gli
umori del pubblico, cioè del costume dominante. Io e tutti gli altri media
siamo interni a questa società. Si potrebbe dire che la società ha i media che
vuole e che si merita.
(C. M. Martini, Il
lembo del mantello. Centro Ambrosiano, Milano,1991)
- Sviluppa l’argomento sotto forma di saggio breve, utilizzando i documenti, facendo riferimento alle tue conoscenze ed esperienze di studio.
- Dà un titolo alla tua trattazione.
- Indica la destinazione editoriale.
- Non superare le due colonne di metà foglio protocollo.
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