Citazione

L'insegnamento non può fermarsi alle ore di lezioni in classe.

Compito del docente è quello di accompagnare gli allievi nella formazione della persona e ciò può essere possibile solo in un tempo dilatato, per un'educazione permanente (C.C.E., 2001).

Il concetto di educazione permanente indica che si apprende in differenti contesti formali, informali, e non formali: non solo a scuola, ma anche nella rete web.

lunedì 3 luglio 2017

LA TELEVISIONE, CATTIVA MAESTRA?

I bambini e i ragazzi di oggi vivono in un mondo diverso da quello di alcuni decenni fa. Sebbene la Tv non sia la sola causa di questo cambiamento, essa ha però un ruolo rilevante nella vita quotidiana.
Ovviamente la televisione in sé non è né buona né cattiva, è l’uso che ne fa il fattore determinante. Se usata bene informa, trasmette conoscenze, diverte, è una forma di linguaggio ricca e complessa, fornisce modelli di comportamento sociale, facilita la comprensione della lingua, è uno strumento di democrazia. Può essere utile in particolari situazioni, come telescuola negli ospedali, di recente istituzione.
Però sempre più spesso non viene usata solo a questi fini, ma in modo strumentale, ossia con obiettivi commerciali e politici.…
È quindi un discorso di qualità, di quantità, di potere e anche di età: bisogna sapere chi la usa, perché e con quali fini.
Su bambini e ragazzi, la Tv, se guardata in modo indiscriminato e se genera dipendenza, può avere degli effetti negativi.
Uno è quello che riguarda la violenza e di cui spesso si è parlato anche sui quotidiani.
Esistono studi che dimostrano che la violenza vista in Tv può produrre degli effetti sugli spettatori, soprattutto i più giovani- spaventa, desensibilizza, induce comportamenti aggressivi, in quanto i bambini e i ragazzi imitano dei “copioni”che ritengono di prestigio o vincenti.
Ovviamente esistono molte violenze nel mondo reale che i media registrano e raccontano…tuttavia esiste un effetto amplificazione del mezzo televisivo legato alle sue caratteristiche strutturali …ed esiste anche una produzione autonome di violenza da parte del medium televisivo che per fare audience…deve suscitare emozioni, e naturalmente le emozioni più forti e immediate, quelle a effetto sicuro, che non richiedono grande impegno da parte dei registi e degli operatori, sono quelle suscitate dal sesso e dalla violenza….
(tratto da L’ ha detto la Tv! E allora? Di Anna Oliviero Ferrarsi, a cura del Coordinamento Genitori Democratici “Loris Malaguzzi”, ed. Gruppo Abele, Torino,1996)

Tv- Sono una scatola, ma una scatola aperta, spalancata sul mondo. Senza di me tu saresti chiuso nel tuo piccolo guscio, estraneo alle vicende del mondo che io ti porto a casa.
Quello che dici è esatto…ci hai portato la guerra… e ci hai permesso di toccare con mano  i traguardi straordinari raggiunti dalla ricerca scientifica e tecnologica in fatto di armamenti e al tempo stesso l’assurdità di mettere questa intelligenza al servizio della distruzione. Ci hai portato in casa anche l’instancabile appello del Papa alla pace. Ogni giorno si fai partecipare del respiro stesso del mondo…
Tv-Fin qui hai preso tu l’iniziativa del dialogo. Ora vorrei farti io una domanda: perché ti “accanisci” tanto contro di me?Tu mi attribuisci un ruolo sproporzionato alle mie risorse.
È vero che io in-formo, plasmo la mentalità e il costume, ma è altrettanto vero che io rifletto i valori, le attese, gli umori del pubblico, cioè del costume dominante. Io e tutti gli altri media siamo interni a questa società. Si potrebbe dire che la società ha i media che vuole e che si merita.
(C. M. Martini, Il lembo del mantello. Centro Ambrosiano, Milano,1991)

  • Sviluppa l’argomento sotto forma di saggio breve, utilizzando i documenti, facendo riferimento alle tue conoscenze ed esperienze di studio.
  • Dà un titolo alla tua trattazione.
  • Indica la destinazione editoriale.
  • Non superare le due colonne di metà foglio protocollo.

Nessun commento:

Posta un commento